Le immagini del suo salvataggio avevano fatto il giro del mondo: Giovan Giuseppe Di Massa (nella foto), 55 anni idraulico di professione, bloccato in uno scantinato completamente immerso dal fango che aveva travolto Casamicciola la notte del 26 novembre. Di Massa era salvato appena in tempo dai vigili del fuoco dopo essersi aggrappato ad alcuni rottami di legno, ma la gravità delle sue condizioni ne avevano consigliato subito il trasporto all’ospedale Cardarelli di Napoli. Giorni di angoscia e paura per familiari e amici, fino a che ieri da fonti del nosocomio partenopeo è giunta
la notizia che tutti attendevano: il 55enne è fuori pericolo di vita.
Resta ricoverato precauzionalmente in terapia intensiva, ma lo hanno estubato e ha iniziato anche ad alimentarsi per via orale. Soprattutto, adesso Di Massa respira autonomamente, dopo che proprio l’inalazione di fanghi e acqua gli avevano provocato seri danni polmonari. Intanto si attende una decisione definitiva sullo smaltimento delle circa 50mila tonnellate di terra e detriti venuti giù dal monte Epomeo. Una piccola parte del fango è stata stoccata fuori all’ex complesso termale in disuso del Pio Monte della Misericordia. Ma il resto? Si sta lavorando per attrezzare tre siti temporanei a Forio e Casamicciola, ma il problema è la
destinazione finale: tra le ipotesi c’è quella di usare il fango, dopo adeguata caratterizzazione, per il ripascimento degli arenili isolani, mentre rocce ed alberi potrebbero essere riciclati per usi edilizi.