Potrebbero essere le ultime battute per l’Isee così come lo conosciamo visto che il Governo sembra sempre più improntato ad applicare il “quoziente familiare” per garantire sostegni, aiuti e Bonus. Naturalmente sarà la quantità di membri, dunque di figli, a fare crescere i diritti economici per le famiglie, anche il reddito avrà la sua parte ma probabilmente di meno rispetto ad ora. L’ISEE fotografa il reddito di una persona o di un nucleo familiare, calcolando sia i redditi da lavoro, o altri introiti, sia il 20% del valore del patrimonio immobiliare e mobiliare: da qui si utilizza una scala di equivalenza in funzione sia della composizione della famiglia che di condizioni di disagio presenti.
Il quoziente familiare invece non prende in considerazione il reddito ma lo tassa per quote: il reddito è diviso per un quoziente determinato in base al numero delle persone del nucleo familiare e alle caratteristiche dei vari componenti. In pratica, a parità di reddito, si favorirebbero le famiglie più numerose. Insomma, una vera e propria rivoluzione che da un altro lato strizza anche l’occhio come incentivo per la natalità sempre più crollata nel corso degli ultimi anni. Del resto qualcosa di simile è già presente in diversi Stati Ue come la Francia dove si applica qualcosa di molto simile.