Non si fa altro che parlare di pensioni ed anche la politica continua a tagliare ed aggiungere, facendo mutare ogni volta le cifre che arriveranno ai pensionati ad inizio prossimo anno. Cambia ancora, infatti, la tabella Inps per l’aumento delle pensioni nel 2023, a seguito del taglio della perequazione sopra i 2.100 euro lordi proposta dal governo Meloni nella manovra economica: le minime cresceranno, mentre la rivalutazione per gli assegni medio-alti sarà tagliata. Insomma un cambio di rotta rispetto a quanto sperato poche settimane fa da milioni di pensionati. Per le minime agli Over 75, infatti, sembra ormai essere arrivati a toccare quota 600 euro, mentre tagli sugli aumenti agli altri.

Con questa misura l’esecutivo conta di recuperare risorse, stimate in circa 2 miliardi di euro, per finanziare “quota 103“, per l’uscita dal mondo del lavoro a 62 anni d’età e 41 di contributi. Una decisione che ha scatenato le proteste dei sindacati dei pensionati di Cgil e Uil, che sono scesi in piazza il 16 dicembre. Il decreto, firmato dal ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti il 9 novembre 2022 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 19 novembre, ha fissato l’aumento generale delle pensioni da gennaio 2023 al +7,3%, un adeguamento che spetta in base ai calcoli Istat sull’inflazione. Un piccolo sostegno, dunque, in linea con l’inflazione ma che di certo non cambierà la vita dei pensionati.