Forza Italia spinge per un ulteriore aumento delle pensioni minime, da 574 euro alla soglia psicologica dei 600, ma la Lega frena. Dubbi legati alle risorse a disposizione: qualora non dovessero esserci nell’immediato fondi a sufficienza, l’obiettivo sarà raggiunto «nel corso della legislatura», afferma il sottosegretario leghista al Lavoro Claudio Durigon, provocando però l’irritazione degli azzurri. «Non si può dire una cosa nella riunione di maggioranza e poi un’altra fuori», protestano fonti del partito di Silvio Berlusconi, secondo cui nel vertice di ieri a Palazzo Chigi sulla manovra ci sarebbe stata un’apertura a un piccolo incremento, con il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che avrebbe spiegato la necessità di calcolare l’entità e l’età di partenza, dai 75 o dagli 80 anni.
Il problema è di risorse, come per la proroga del superbonus e lo sblocco dei crediti nel dl Aiuti quater, tema su cui però la maggioranza è compatta. Le tensioni sulle pensioni rischiano invece di influenzare i primi passi della manovra alla Camera, dove nei prossimi giorni si sfoltiranno gli oltre tremila emendamenti concentrando l’esame in commissione Bilancio solo sui segnalati.