C’è un secondo indagato nell’ambito dell’indagine sul decesso di Francesco Mazzacane, il
giovane di Torre del Greco di 24 anni, morto un mese fa presumibilmente per intossicazione acuta da monossido di carbonio sprigionatosi da una caldaia nel residence Linate di Novegro di Segrate (Milano) dove alloggiava dopo avere iniziato una stage lavorativo in un supermercato della zona. Il nuovo pm titolare del fascicolo ha infatti proceduto ad un’altra iscrizione nel registro degli indagati e contemporaneamente disposto una perizia tecnica sull’impianto e anche la rilevazione delle impronte digitali. A comunicarlo è lo Studio 3A-Valore Spa, società specializzata nel risarcimento danni e tutela dei diritti dei cittadini che, con i propri legali e insieme all’avvocato penalista Laura Carla Bastia, segue i familiari del giovane e il compagno di quest’ultimo, Pietro Caputo, che dopo essere finito in pericolo di vita, è uscito dal coma.

Gli indagati per la tragica fine del 24enne salgono dunque a due: dopo il legale rappresentante del residence, il pubblico ministero della Procura di Milano, Isabella Samek Lodovici, ha deciso di iscrivere nel registro degli indagati anche un uomo di 40 anni di origine moldava ma residente a Pioltello che avrebbe svolto attività sulla caldaia nei giorni precedenti la tragedia.