L’emergenza coronavirus non ha fermato il clan camorristico Vollaro di Portici, che anzi ha concentrato le estorsioni su quei pochi esercizi rimasti in attività durante il lockdown. È quanto emerso dalle indagini della Squadra Mobile di Napoli, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia partenopea, culminate questa mattina nell’esecuzione di 2 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di 15 persone e di un provvedimento di fermo del pubblico ministero nei confronti di altre 3 persone, una delle quali già raggiunta da una delle due ordinanze. Le indagini sono iniziate nel 2017 ma gli ultimi eventi risalgono a pochi giorni fa: le ultime richieste estorsive sono avvenute infatti il 5 e il 12 maggio nei confronti del titolare di un bar con annessa tabaccheria, rimasto aperto durante la fase 1. L’uomo, secondo gli investigatori, è stato anche vittima di sequestro di persona: costretto a recarsi in un appartamento, è stato incappucciato e messo in condizione di non potersi muovere per oltre 20 minuti durante l’incontro con gli estorsori.
I NOMI DEGLI ARRESTATI
Ascione Giovanni Massa Di Somma, 28.08.1993
Bellastella Alessandro Cercola, 19.03.1986
Bosso Ciro Torre Del Greco, 20.01.1986;
De Mato Paolo Napoli, 07.06.1997;
Scafo Paolo Torre Del Greco, 17.11.1989;
Scafo Pasquale Torre Annunziata, 05.04.1970;
Scafo Salvatore Napoli, 03.10.1999;
Vollaro Carlo San Giorgio A C., 03.04.1978;
Marino Ciro Portici, 27.01.1963;
Chivasso Giovanni Torre Del Greco, 27.09.1977;
Luongo Umberto San Giorgio A C., 29.07.1977;
Sparano Giuseppe San Giorgio A C., 22.11.1998;
Scarano Vincenzo Portici, 15.12.1966;
Silvestrino Gennaro Napoli, 16.01.1964;
Bosso Carmine Cercola, 18.12.1965;
Continno Gabriele Napoli, 22.1.1991;
Scafo Salvatore Napoli, 3.10.1999;
Sovereto Ciro Napoli, 23.5.1970