«L’unica cosa che riesco a dire è che tutto ciò è completamente inaccettabile. Un bambino di 11 anni dovrebbe solo pensare a divertirsi ed invece, Mattia non ce l’ha fatta. In questo momento ho solo una marea di pensieri che mi attraversano la testa, è come se avessi una stazione ferroviaria. È vero, quando si comincia un percorso da allenatore si pensa a far arrivare il proprio nome in un posto che conta. Ma in primis, quando prendi un gruppo di bambini o ragazzi, si pensa a proteggerli. Purtroppo però, ci sono situazioni in cui non puoi farlo. Sono distrutto. Vivo nel buio. Non so se riuscirò a tornare in campo». A dirlo a Il Corriere del Pallone è mister Salvatore del San Giorgio, il primo ad avere lanciato Mattia, 11 anni calciatore del Genoa colpito da un malore nel corso dell’altra notte e deceduto dopo qualche ora.

Anche il direttore della scuola calcio Vincenzo Neutro, piombato nel dolore, ha concesso delle parole a “Il Corriere del Pallone” per ricordare la piccola vittima: «Mattia è stato un mio allievo per quattro anni. La foto che gira sui social è stata scattata proprio da me durante un torneo. Quando vedi un bambino crescere dai 6 ai 10 anni, diventa quasi figlio tuo. Negli ultimi giorni poi, sono stato praticamente in perenne contatto con la famiglia. Questa notizia distrugge il cuore. Non nascondo che passa per la testa il pensiero di non tornare in campo, ma credo che lo dobbiamo anche a lui ed a tutti i compagni che vorranno farlo nel suo ricordo. Non ci sono altre parole, o almeno io non le trovo».