L’esercizio aerobico è attualmente raccomandato in aggiunta alla terapia farmacologica per abbassare i livelli di pressione sanguigna nei pazienti ipertesi, cioè nei soggetti i cui livelli di pressione sanguigna a riposo superano i 145/90 mm Hg.

D’altro canto, gli sport agonistici sono generalmente controindicati negli ipertesi, che si ritiene siano a maggior rischio di morbilità o mortalità a causa dei loro livelli di pressione sanguigna.

Le attuali conoscenze sul comportamento della pressione arteriosa durante l’attività fisica isotonica si basano quasi interamente sui risultati ottenuti mediante i test ergometrici.

Sono stati introdotti diversi protocolli di esercizio massimale e submassimale, ma nessuno si è dimostrato superiore ai fini diagnostici.

C’è un accordo generale sul fatto che l’aumento della pressione arteriosa sistolica determinato dall’esercizio isotonico varia solitamente da 50 a 70 mm Hg sia nei soggetti normotesi che in quelli ipertesi.

La pressione diastolica mostra solo lievi variazioni nei normotesi, mentre negli ipertesi tende ad aumentare notevolmente a causa della loro incapacità di ridurre adeguatamente le loro resistenze periferiche.

Questo meccanismo può anche spiegare il ritardo mostrato dagli ipertesi nel raggiungere i valori pressori pre-esercizio durante il recupero.

In media la pressione arteriosa diastolica aumenta in misura maggiore durante l’ergometria in bicicletta che durante il tapis roulant, mentre non sono state osservate differenze nella pressione arteriosa sistolica da sforzo tra i 2 test.

I risultati di diversi studi indicano che la risposta della pressione sanguigna all’esercizio isotonico è un marker per il rilevamento dell’ipertensione nelle prime fasi del decorso della malattia, mentre la pressione sanguigna a riposo è ancora normale.

Secondo alcuni autori è anche utile nel predire l’ipertensione futura in individui con livelli di pressione borderline. Non ci sono dati conclusivi sull’effetto dell’allenamento sulla risposta della pressione sanguigna all’esercizio.

 

La maggior parte degli studi pubblicati riporta piccole riduzioni della pressione da sforzo dopo il condizionamento, che rifletterebbero semplicemente la riduzione della pressione sanguigna a riposo.

La vasodilatazione influenza notevolmente l’aumento della pressione sanguigna indotto dall’esercizio; infatti l’aumento pressorio da sforzo si attenua quando il test è preceduto da un’adeguata seduta di riscaldamento.

Si ritiene che lo sforzo isometrico sia controindicato nei soggetti ipertesi, in quanto provoca un pronunciato aumento non solo della pressione sistolica ma anche diastolica.
La pressione sanguigna media viene, tuttavia, aumentata nella stessa misura dall’esercizio isotonico e isometrico, anche se alcuni autori hanno riportato discrepanze minori.

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/3041529/