Per i buoni spesa 2021 il governo Draghi ha stanziato 500 milioni di euro suddivisi a seconda della popolazione del Comune e dalla distanza tra il reddito pro capite medio del Comune e quello nazionale. L’obiettivo è aiutare le famiglie in difficoltà nell’acquisto di beni alimentari. Ogni Comune ha stabilito chi può farne richiesta, di solito in base al reddito ISEE, e quanti soldi mettere a disposizione. Le somme variano in base alla composizione del nucleo famigliare e gli importi variano da città a città. L’erogazione dei buoni spesa è fino a esaurimento dei fondi e ogni Comune ha stabilito le date per la presentazione delle domande. A settembre alcune città hanno riaperto i termini per la presentazione delle richieste.
Il valore complessivo di ogni assegnazione va da 150 euro a 600 euro in base alla composizione del nucleo famigliare. Se si hanno figli minori si riceveranno due pacchetti di buoni senza ripresentare la domanda. Dopo il secondo si può ripresentare domanda fino a un massimo di tre assegnazioni per l’anno 2021. Chi non ha figli minori non potrà ripresentare domanda dopo l’assegnazione dei primi due pacchetti di buoni.