“Ci sono voluti 42 secondi, qualche proiettile e nessun rispetto per la vita umana. Nei giorni del Natale, per strappare Antonio dalla sua terra e privare i suoi cari, onesti lavoratori, del sostegno e dell’amore paterno. Il dolore sanguina ancora!”. Lo scrive in una nota don Ciro Cozzolino, rappresentante di Libera Torre Annunziata. “Anche la vita di una comunità cittadina e di un intero territorio è stravolta – ricorda don Ciro – La giustizia per Antonio e per la famiglia, insieme alla sicurezza per l’intero territorio, sono gli unici elementi per costruire il conforto. Questo è il momento per uscire dal silenzio e dall’omertà, chiedendo giustizia per Antonio, per sua moglie Maria e i figli Tancredi, Noemi e Rebecca. Il 23 gennaio dalle ore 9 alle ore 12 presso la pescheria di Antonio (in via Giovanni Della Rocca 503 a Boscoreale) siamo chiamati “a metterci la faccia” per la verità e la giustizia. Contro ogni violenza criminale.
Troverete un appello che potete firmare per esprimere solidarietà alla famiglia, chiedere Giustizia per Antonio e sicurezza per il nostro territorio. Dalle ore 10, la famiglia di Antonio, vittima innocente, insieme a “Libera” e all’associazione Polis, familiari delle vittime innocenti. Alle istituzioni, alle parrocchie e le associazioni presenti sul territorio, accenderanno il cero della Giustizia. Dovrà poi essere tenuto acceso dal nostro impegno quotidiano per la giustizia e la vita. Noi ci siamo!”.
Antonio Morione è il pescivendolo di Boscoreale rimasto ucciso in un tentativo di rapina il 23 dicembre scorso. Aveva 41 anni e cercò di difendere il suo lavoro. A quasi un mese di distanza dall’omicidio i killer sono ancora liberi. Continuano le indagini.