Una trentina di euro in più: è questo in media l’aumento mensile che i pensionati si sono ritrovati sull’assegno a partire da gennaio scorso. E’ l’effetto della rivalutazione automatica per l’adeguamento al nuovo tasso di inflazione, ovvero all’aumento del costo della vita come indicato dall’Istat. Il meccanismo – tecnicamente si chiama perequazione – è automatico. La rivalutazione avviene in base ad una percentuale e quindi la cifra varia a seconda dell’importo della pensione già percepita.
A tutti le pensioni erogate dalla previdenza pubblica, dalle gestioni dei lavoratori autonomi, dalle gestioni sostitutive, esonerative, esclusive, integrative ed aggiuntive. Si applica alle pensioni dirette (vecchiaia, anticipata, ecc) e a quelle ai superstiti (pensione di reversibilità e pensione indiretta), indipendentemente dal fatto che esse siano integrate al trattamento minimo.