E’ di omicidio volontario l’accusa formulata contro Elpidio D’Ambra nei confronti del quale sussistono gravi indizi di colpevolezza per l’omicidio di Rosa Alfieri. La ragazza 23 anni strangolata all’interno dell’abitazione dell’uomo in via Risorgimento, a Grumo Nevano. Sono i carabinieri di Giugliano in Campania e gli agenti del commissariato Bagnoli del capoluogo partenopeo ad eseguire il decreto di fermo nei confronti di D’Ambra. L’omicidio – secondo la ricostruzione fornita nella nota dalla Procura – e’ avvenuto nel pomeriggio dello scorso primo febbraio. Subito dopo D’Ambra si e’ dato alla fuga. Nell’interrogatorio l’uomo avrebbe ammesso le colpe, ma negando lo stupro. Avrebbe riferito che delle voce gli avrebbero detto di uccidere la ragazza.

Nel tardo pomeriggio di ieri il ricercato si e’ recato nell’ospedale San Paolo, tra i quartieri Fuorigrotta e Bagnoli di Napoli, per farsi visitare. Verosimilmente per le sue precarie condizioni dopo avere trascorso, probabilmente, le ultime 24 ore in strada. Due agenti della Polizia di Stato di Bagnoli che si trovavano nell’ospedale per motivi di servizio lo hanno riconosciuto e bloccato grazie alle foto segnaletiche diffuse dai carabinieri a tutte le forze dell’ordine. D’Ambra si trova attualmente detenuto nel carcere di Poggioreale, a Napoli, in attesa dell’udienza di convalida del fermo emesso dalla Procura di Napoli Nord. Le indagini sull’accaduto sono comunque ancora in corso.