Un vice-ispettore della polizia penitenziaria imputato nel processo per le violenze commesse il 6 aprile 2020 ai danni di detenuti al carcere di Santa Maria Capua Vetere avrebbe avvicinato e minacciato, ricorrendo anche alla violenza, alcuni reclusi vittime dei pestaggi per indurli a rendere dichiarazioni a suo favore. È l’accusa contestata dalla procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere. Ha chiesto e ottenuto dal gip la sospensione del poliziotto per la durata di sei mesi per il reato di intralcio alla giustizia. Naturalmente i fatti sono tutti da verificare.
L’agente non era raggiunto nel giugno scorso dalle 52 misure cautelari emesse dal gip di Santa Maria Capua Vetere nei confronti di poliziotti e funzionari del Dap. Essendo solamente indagato aveva continuato a lavorare nel carcere dove l’anno prima aveva preso parte alle violenze. Era a stretto contatto con alcuni dei detenuti che avevano denunciato i pestaggi.