Il Tribunale collegiale di Nola, presieduto dalla dottoressa Di Petti, ha condannato due uomini vicini al clan Fabbrocino. Si tratta di Giuseppe e Fabio Esposito, per aver costretto l’avvocato Salvatore Ambrosino ad abbandonare la difesa di Antonio Ambrosino. L’uomo era accusato di traffico di droga e legami col clanFabbrocino. Le persone accusate del reato erano tre: Giuseppe e Fabio Esposito e Antonio Langella, tutti accusati di violenza privata aggravata dall’aver favorito il clan Fabbrocino. Per aver costretto, appunto, l’avvocato Ambrosino ad abbandonare la difesa di Ambrosio. Accusato di traffico di sostanze stupefacenti, insieme con Giuseppe Esposito. Anch’esso detenuto in tale processo, poi divenuto collaboratore di giustizia. A raccontarlo è il quotidiano Roma oggi in edicola.

I fatti sono avvenuti nel febbraio 2016 nello studio dell’avvocato a San Giuseppe Vesuviano, dove si recarono Fabio Esposito e Antonio Langella. Ritenuti esecutori materiali, su mandato di Giuseppe Esposito Giuseppe. Per tali fatti, Giuseppe Esposito e Fabio Esposito, sono condannati. Mentre è assolto con formula piena Antonio Langella, difeso dall’avvocato Angelo Peccerella del Foro di Nola.