È disponibile anche nel 2022 il bonus acqua potabile. L’incentivo, a seguito della proroga disposta dalla legge di Bilancio 2022, copre anche il 2023. L’agevolazione consiste in un credito di imposta del 50% delle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio. Oltre che mineralizzazione e raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare per il miglioramento qualitativo delle acque per il consumo umano erogate da acquedotti. La platea dei soggetti beneficiai è ampia. Comprende infatti persone fisiche, soggetti esercenti attività d’impresa, arti e professioni ed enti non commerciali, compresi gli enti del terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti. Quali sono gli adempimenti necessari per accedere al bonus?
Il bonus idrico è un contributo che prevede fino a 1000 euro di rimborso (senza limiti di ISEE) sulla spesa sostenuta per interventi di sostituzione dei vasi sanitari in ceramica con nuovi apparecchi a scarico ridotto. La scadenza del bonus, inizialmente fissata al 31 dicembre 2021, è stata prorogata con la Legge di Bilancio 2022 fino al 2023.
LA NORMATIVA
Il contributo rientra in quanto previsto dall’articolo 1, comma 61, della Legge n.178 del 30 dicembre 2020 (Bilancio 2021) prorogato al 2023. Relativamente al 2022 è disciplinato dal Decreto MITE del 27 settembre 2021. L’obiettivo è quello di spingere a perseguire il risparmio di risorse idriche, come da linee guida del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ora Ministero della Transizione Ecologica. Le risorse arrivano dal “Fondo per il risparmio di risorse idriche”, che ha una dotazione pari a 20 milioni di euro per l’anno 2021. Questa misura si affianca al bonus acqua potabile, operativo dal 17 giugno 2021.