Da quando è scattata la pandemia del covid le cose sono ulteriormente peggiorate. Soprattutto per coloro che già da prima vivevano una situazione un pochino pericolante. Purtroppo il discorso inerente alla guerra tra Ucraina e Russia ha peggiorato ulteriormente le nostre condizioni. Nel periodo di massima espansione del virus ci siamo dovuti tutelare restando nelle nostre case e, purtroppo, molte famiglie non disponevano dei mezzi telematici necessari per poter far fronte agli impegni che la nostra società ci impone. Per esempio ci sono stati ragazzi adolescenti che hanno avuto problemi per quanto riguarda la fruizione delle lezioni in didattica a distanza, oppure dei lavoratori hanno dovuto affrontare degli ostacoli per poter adattarsi alla soluzione dello smart working.
In ogni caso, anche se il possesso di un pc e di un telefono (o anche un tablet, non importa) sembra una cosa abbastanza scontata al giorno d’oggi, ci si è resi conto che per una certa fetta di persone non è proprio così. A questo punto lo Stato è dovuto intervenire con delle misure di sussidio economico, proprio per cercare di tutelare questa categoria di cittadini, che potevano rischiare di rimanere indietro ingiustamente. Da questo concetto è nata l’idea del bonus pc.
Di cosa si tratta?
Partiamo dal presupposto che il termine bonus pc può essere sostituito anche dall’espressione bonus internet. Si tratta sostanzialmente della stessa cosa, quindi non ti preoccupare se senti un’espressione o l’altra. Per una questione di convenzione, continuerò a utilizzare il termine bonus pc. Questo bonus è stato introdotto per la prima volta nel 2020, in particolar modo nella prima fase dello sviluppo della pandemia. La prima versione del bonus pc si chiamava fase 1. La fase 1 del bonus pc prevedeva una cifra disponibile ai beneficiari del bonus ammontava esattamente a €500 e si poteva utilizzare per acquistare un tablet o un computer.
Oltre all’acquisto di un prodotto informatico, c’era la possibilità di poter permettere l’installazione di una connessione a banda ultra-larga. L’installazione di questa connessione si sarebbe svolta dopo la firma di un contratto di fornitura dalla durata di ben 12 mesi. Per quanto riguarda quest’aspetto, c’era un’importante condizione che il nucleo familiare doveva rispettare e quella riguardava il reddito annuale. La soglia massima d’Isee che si poteva raggiungere per poter avere il diritto all’installazione di questa connessione era di €20.000 annui.
La fase 2
Infatti questa fase 2 ha parecchie diversità con la fase 1 e l’obbiettivo principale di questa fase non è tanto aiutare le famiglie in difficoltà a procurarsi dei beni tecnologici. Il vero obbiettivo di questa seconda fase sta nell’accelerare la digitalizzazione delle imprese. Quest’obbiettivo è espresso da nientemeno che il Ministero per lo Sviluppo Economico e la cifra monetaria che investita per raggiungere quest’ambizioso traguardo è di ben €609 milioni. Bonus pc: ecco chi sono i destinatari di questo sussidio.
Oltre ai €609 milioni che sono messi in campo per digitalizzare le imprese, ci sono altri €93 milioni disponibili per questa fase 2. Il bonus pc non è più disponibile alle famiglie, ma solo ed esclusivamente alle imprese. In base al testo del decreto attuativo approvato dal Ministero per lo Sviluppo Economico, infatti, è confermato che il bonus pc nella suddetta fase 2 può essere erogato solamente alle aziende collocate all’interno del territorio italiano.
Fonte trendonline.com