Pagare con la carta, aprire lo smartphone, controllare il bonus e incassarlo a stretto giro. Spendo 100 euro, lo Stato me ne ridà 19. Questo potrebbe essere il futuro delle detrazioni fiscali oggi legate al decisamente più lungo iter della dichiarazione dei redditi. Uno sconto del 19%, superata la frangia di 129 euro, per una serie di spese, dalla sanità al veterinario, dagli interessi sui mutui alla palestra dei figli.

L’ipotesi non è remota. Perché l’idea, spinta da tempo dal Movimento Cinque Stelle, ora piace a tutti i partiti politici. E non dispiace al ministero dell’Economia che vuole inserirla nella legge delega fiscale ora all’esame della commissione Finanze del Senato e il cui testo è in revisione al Mef per inglobare le proposte delle forze politiche, pacificate dopo lo scontro sul catasto. Un emendamento sul nuovo cashback è firmato dalla deputata Vita Marciniglio (M5S).

Il cashback, introdotto dal governo Conte, come si sa non è stato poi riconfermato dal governo Draghi per il 2022. Consentiva di avere indietro il 10% delle spese pagate con carte o bancomat, quindi strumenti tracciabili, fino a un massimo di 15 euro per transazione e 150 euro nel semestre con almeno 50 transazioni all’attivo. Un meccanismo simile potrebbe ora essere applicato alle detrazioni.

Fonte La Repubblica