Al via un importante giro di assunzioni nei ministeri. Ci sono 11mila posti da coprire. Infornata di contratti a tempo indeterminato al Viminale e al ministero della Difesa. Penalizzata la Giustizia, dove sono poco più di 80 le assunzioni in programma. Quasi mille invece i nuovi ingressi attesi al ministero del Tesoro. Il decreto che autorizza le pubbliche amministrazioni centrali ad avviare le procedure di reclutamento e ad assumere a tempo indeterminato le unità di personale mancanti, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Entra così in moto la macchina delle assunzioni ordinarie liberate dal vecchio turn over, per incamerare risorse umane che andranno ad aggiungersi a quelle in entrata per effetto del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Insomma, il rafforzamento dell’organico degli uffici pubblici viaggerà su due binari. Per quanto riguarda le undicimila assunzioni in arrivo nei ministeri, la rapidità dei concorsi dipenderà dai profili ricercati: la modalità fast track introdotta dal governo Draghi si applica solo ad alcuni di questi. Obiettivo, coprire le uscite 2018-2020.

I numeri: il ministero dell’Interno, con 2.570 nuove assunzioni a tempo indeterminato, è il dicastero che riceverà più rinforzi. Soprattutto impiegati amministrativi da inquadrare nell’Area II e funzionari da inserire in Area III. E poi viceprefetti, consiglieri e dirigenti di seconda fascia. Nemmeno il ministero della Difesa si può lamentare: per Palazzo Baracchini il contingente in arrivo grazie allo sblocco delle assunzioni nella Pa centrale vale 2.430 nuovi ingressi. I soli assistenti tecnici assorbiranno quasi duemila posti (1946 per l’esattezza). Il Tesoro: a via XX settembre sono 885 i posti da coprire, ma si utilizzerà soprattutto il meccanismo delle progressioni verticali.