L’Assegno Unico Universale è senza ombra di dubbio la misura principe introdotta dal governo nel 2022. Si tratta di un assegno che spetta alle famiglie e con figli a carico al di sotto dei 21 anni o senza limiti di età per i figli con disabilità. L’Assegno Unico è erogato direttamente sull’IBAN di chi ne ha fatto domanda ed è andato ad inglobare vari bonus presenti precedentemente in busta paga.

L’Assegno Unico è entrato in vigore lo scorso 1° marzo ma, nonostante questo, continuano ad esservi alcuni dubbi chiariti dall’INPS. Lo scorso 20 aprile, infatti, l’INPS ha pubblicato un apposito messaggio in cui ha chiarito quali sono i casi in cui l’importo dell’Assegno Unico può subire delle variazioni e il tutto dipende sempre dall’ISEE. Vediamo insieme di cosa si tratta.
A chi spetta
Per ottenere delle maggiorazioni sull’Assegno Unico Universale bisogna tenere conto dei redditi da lavoro dipendente, da pensione, da lavoro autonomo o d’impresa. Sono poi assimilati ai redditi da lavoro dipendente, gli importi percepiti a titolo di NASPI e DIS-COLL. Le maggiorazioni spettano, poi, anche alle famiglie con genitori lavoratori agricoli autonomi.

E’ prevista una maggiorazione di 30 euro per ciascun minore nel caso in cui entrambi i genitori sono titolari di reddito da lavoro. L’importo spetta in misura piena anche se si ha un ISEE pari o inferiore a 15.000 euro, riducendosi poi gradualmente fino ad annullarsi: per i livelli di ISEE superiori a 40.000 euro la maggiorazione non spetta.

L’INPS comunica poi che ci sono delle maggiorazioni che tengono conto anche della numerosità del nucleo familiare. C’è infatti una maggiorazione per ciascun figlio successivo al secondo di importo pari a 85 euro mensili. Tale maggiorazione spetterà in misura piena qualora il nucleo familiare presenti un ISEE pari o inferiore a 15.000 euro. Mentre si ridurrà gradualmente in corrispondenza di un ISEE che si avvicina a 40mila euro.