Il reddito di cittadinanza è la misura offerta dallo Stato per sostenere coloro che non hanno un reddito. Si tratta del principale strumento alla lotta alla povertà previsto in Italia dal 2019. La misura copre una erogazione minima che fa riferimento alla soglia di povertà riconosciuta a livello europeo: si tratta di 780 euro mensili.

Questa cifra, in realtà, è erogata su una carta predisposta per il reddito di cittadinanza nella misura di 500 euro euro minimo alla singola persona spendibili per determinati acquisti, come gli alimenti e i medicinali, o servizi, come le utenze. Ulteriori 280 euro sono a copertura di un eventuale affitto dell’abitazione principale.

L’Inps, ente erogatore tra glia altri anche del reddito di cittadinanza, ha fatto sapere attraverso un comunicato stampa che sono in pagamento gli assegno unici relativi al mese di marzo a favore dei percettori del reddito di cittadinanza. Si tratta di integrazioni al reddito di cittadinanza che non corrispondono al valore dell’assegno unico ordinario erogato agli altri percettori.

Coloro che percepiscono già il reddito, infatti, riceveranno una cifra inferiore per ogni figlio a carico rispetto a quanto ricevono altri beneficiari. Per valutare la differenza basta sottrarre circa 100 euro per ogni figlio rispetto all’assegno che viene ordinariamente erogato alle famiglie.

I percettori del reddito di cittadinanza stanno ricevendo in questi giorni i primi pagamenti dell’assegno unico. A differenza dei percettori ordinari, costoro ricevono l’assegno unico a partire dal mese di aprile con riferimento al mese di  marzo. I percettori ordinari dell’assegno unico, invece, hanno ricevuto i primi pagamenti a marzo con riferimento al mese di febbraio.

Fonte consumatore.com