Bollette a prezzo bloccato? Macché. Le compagnie di gas ed elettricità stanno avvisando i propri clienti già dall’inizio dell’anno: cambieranno (unilateralmente) i contratti e le tariffe saranno più alte. Anche se sul contratto c’era scritto «prezzo bloccato». Il tutto in maniera assolutamente legale: è la legge a permetterlo. Quello che può fare l’utente è cercare un’offerta migliore da un altro operatore, sul mercato libero o su quello tutelato. E poi, sfruttare questa crisi per imparare a consumare di meno. Le associazioni di consumatori non hanno dubbi. «In questi giorni – spiega Consumerismo No Profit – cittadini e imprese di tutta Italia che rientrano nel mercato libero dell’energia stanno ricevendo comunicazioni di recesso o modifiche unilaterali delle condizioni contrattuali sulle forniture di luce e gas inviate dai vari operatori».
È tutto legale, le modifiche sono permesse dalla legge, anche per i contratti a tariffa fissa. Le variazioni ai contratti, aggiunge l’associazione, prevedono «un peggioramento delle condizioni economiche offerte ai consumatori». Un kilowattora, spiega Consumerismo, «viene offerto a 0,60 euro, quando in condizioni di normalità il prezzo medio era di circa 0,22 euro (quindi il 300% in più)».
L’associazione consiglia quindi agli utenti «di tornare il prima possibile alle condizioni di tutela, sia per l’energia elettrica che per il gas. Questo perché, nonostante le tariffe siano ancora elevate, le condizioni sono regolate da Arera, e si evita il rischio di rinegoziazione anticipata delle condizioni economiche da parte degli operatori».