Nascondevano la droga dentro il capitello votivo dedicato alla madonna, a Zungri in Calabria. Due fratelli e un loro cugino. Questi sarebbero i presunti responsabili di un giro di spaccio che da Zungri si era allargato ai centri limitrofi fino a raggiungere alcune località costiere che la presenza di turisti rendeva particolarmente remunerative. Tutto è iniziato con il controllo occasionale di un giovane assuntore, trovato in possesso di una modica quantità di marijuana. I Carabinieri della Stazione di Zungri e del NORm della Compagnia di Tropea, coordinati dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia, guidata dal Procuratore Camillo Falvo, hanno iniziato una serrata attività di riscontro e documentazione riuscendo a ricostruire i contorni della vicenda.
Sono una cinquantina gli episodi di spaccio, commessi fra gennaio e giugno 2020, che gli inquirenti hanno contestato ai presunti autori. Ma la cosa più singolare sono le modalità con le quali i tre giovani hanno organizzato la loro illecita attività. Lo stupefacente era infatti occultato in una cavità ricavata all’interno di un’edicola votiva dedicata alla Madonna, nel centro cittadino di Zungri. Questo era proprio l’insolito luogo dal quale la sostanza era poi prelevata in piccole dosi. Per soddisfare le richieste degli assuntori, che commissionavano i loro acquisti attraverso piattaforme social.