Sette dei dipendenti dell’Asl Na 1 Centro coinvolti nell’inchiesta sugli stipendi «gonfiati» sono condannati, in sede di giudizio abbreviato, dal gup Giuseppe Sepe, che li ha riconosciuti colpevoli di corruzione e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.  Le condanne inflitte vanno da 1 e 4 mesi a 5 anni e 4 mesi di reclusione. Inoltre, sono accolte anche le richieste di risarcimento del danno formulate dall’Asl che si era costituita parte civile. I 7 condannati dovranno risarcire ognuno una cifra di € 10,000 per danno d’immagine e 3,000 euro di spese legali. Sei dipendenti sono invece assolti da ogni accusa. Per gli altri imputati che hanno proseguito con il rito ordinario il processo prenderà il via il 20 settembre dinanzi alla IX sezione del Tribunale.
I fatti
L’inchiesta era avviata nella primavera del 2021. I dipendenti infedeli, in servizio in particolare al Loreto Mare e all’Ospedale del Mare, si aumentavano gli stipendi accedendo abusivamente al software dell’Asl, che si attivò subito per il recupero delle somme trattenendo una percentuale dallo stipendio. “Era il marzo del 2021 quando rendemmo noto che 12 dipendenti sanitari dell’ASL Napoli 1 si erano “gonfiati” gli stipendi fino a 9.000 euro al mese (uno di loro era arrivato a 35.000 euro) per un totale di circa 150mila euro in più su alcuni mesi. Si trattava dei dipendenti di alcuni ospedali napoletani, in particolare del Loreto Mare e dell’Ospedale del Mare.
Gli sviluppi
La vicenda poi si era dimostrata ancora più grande di quanto si pensasse inizialmente. Inoltre tre di essi sono coinvolti anche nella truffa del cartellino del Loreto Mare di Napoli dove, nel 2017, 87 tra infermieri, impiegati e medici dell’ospedale Loreto Mare vennero rinviati a giudizio per assenteismo: i loro badge venivano utilizzati da terzi in modo che essi potessero assentarsi durante l‘orario lavorativo, magari svolgendo una seconda attività. Adesso finalmente sono arrivate le prime condanne che sono anche molto pesanti come è giusto che sia e così dovrà sempre essere. Chi sbaglia deve pagare, quindi ci aspettiamo pene esemplari per tutti gli altri coinvolti e per le questioni passate e future compresi i licenziamenti-“  ha dichiarato  il Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli.