La tecnologia sembrerebbe creare problemi invece che risolverli, almeno per quanto riguarda la scuola. Non si arrestano le polemiche per l’algoritmo, anche quest’anno ‘impazzito’, che regola le supplenze: sembra essere ormai questo l’iter che porta alla nomina dei docenti a tempo determinato. Un iter che vede errori, reclami e assegnazioni di posti che spesso non seguono l’ordine in graduatoria. Ecco perchè tutti guardano alla nostalgia delle convocazioni in presenza.
L’algoritmo
“Usp Latina vergognoso! Al primo turno di nomina, sono scomparse le disponibilità sul posto comune nel basso Lazio per poi ricomparire al secondo turno di nomina, ed essere assegnate a candidate con una manciata di punti e ultime in GPS. È veramente frustrante questa ingiustizia! Vogliamo immediatamente la convocazione in presenza e il ripristino del principio di meritocrazia”, afferma Susanna, insegnante di musica durante il presidio a Roma davanti l’ufficio regionale. “Dai territori ci pervengono segnalazioni di diversi errori nell’assegnazione delle cattedre e dei posti di sostegno a causa dell’algoritmo che ha gestito la procedura informatizzata“, dice Elvira Serafini, segretaria generale Snals.

“In sostanza i problemi riscontrati sono in parte analoghi a quelli già registrati l’anno scorso e quindi riconducibili alla circostanza che le disponibilità sopraggiunte successivamente alle nomine, per effetto di rinunce alle immissioni in ruolo o per mancanza dei titoli di accesso, non siano state acquisite tempestivamente dal sistema informativo per la prima fase di attribuzione delle supplenze“.

fonte corriereuniv.it