La pensione di reversibilità è quel sostegno che l’Inps garantisce al coniuge di un pensionato defunto o a determinati familiari dello stesso pensionato. Altri familiari che entrano in gioco quando non è presente il coniuge oppure quando questi familiari sono minorenni o hanno condizioni di disabilità particolarmente gravi. Reversibilità e disabilità sono due argomenti che finiscono con lo sposarsi perfettamente per un’altra misura di cui tanto si parla ma che pochi conoscono bene. A tal punto che è poco utilizzata. Parliamo dell’assegno di vedovanza, una sorta di maggiorazione che l’Inps eroga al coniuge superstite del deceduto insieme alla pensione di reversibilità. Una misura abbastanza particolare che non è un diritto di tutte le vedove ma solo di alcune. E su cui occorre approfondire il meccanismo. 

La pensione di reversibilità viene erogata al coniuge superstite quando a perdere la vita è un pensionato.

Infatti se il defunto è un lavoratore, si parla di pensione indiretta. Stesso meccanismo tra le sue prestazioni, ma la pensione indiretta spetta solo nel momento in cui il defunto ha almeno cinque anni di contribuzione previdenziale versata. Tornando alla pensione di reversibilità, che poi è quella di percepisce la madre del nostro lettore, dobbiamo dire che su di essa può essere versato anche l’assegno di vedovanza. Si tratta a tutti gli effetti di una somma aggiuntiva sulla pensione di reversibilità che viene erogata alla vedova nel momento in cui quest’ultima ha particolari difficoltà a livello fisico o mentale. 

Un sostegno per i superstiti, questo è il principio di reversibilità e vedovanza 
La pensione di reversibilità è una misura che lo Stato garantisce ad una vedova per permettergli di continuare a vivere una vita dignitosa. Una vita più o meno pari a quella che viveva quando il marito (o la moglie nel caso opposto) pensionato era in vita. Proprio alla luce del carattere sociale e quasi assistenza delle prestazioni per i superstiti, lo Stato concede a chi ha problemi di invalidità piuttosto gravi di avere diritto anche ad una maggiorazione di importo. In pratica se la vedova che ha diritto alla pensione di reversibilità, è una disabile al 100% e gode dell’assegno di accompagnamento, ha diritto a questa somma aggiuntiva sulla pensione di reversibilità mensile che incassa.  
Gli importi dell’assegno di vedovanza 

Quindi, l’assegno di vedovanza altro non è che un emolumento aggiuntivo sulla pensione di reversibilità stessa. L’importo di questa maggiorazione è pari a circa 635 l’anno. Nello specifico l’importo dell’assegno è pari a 52,91 euro al mese per i vedovi che hanno redditi fino a 28.659,41 euro l’anno. Assegno che scende a 19,59 al mese per i redditi fino a 32.148,87 euro l’anno.

fonte investireoggi.it