Con l’autunno si torna a parlare di rivalutazione delle pensioni, una misura particolarmente importante quest’anno a causa dell’aumento del costo della vita. Oltre alla classica rivalutazione effettuata a gennaio per adeguare gli importi pensionistici all’inflazione, con il Decreto Aiuti Bis sono in arrivo anche alcune novità. Con la misura approvata dal Consiglio dei ministri il 4 agosto, infatti il governo ha previsto nuove misure di sostegno per i pensionati per contrastare l’impennata dell’inflazione e il rincaro delle bollette energetiche. Ecco i punti principali.
Pensioni, a chi spettano gli aumenti

Ad essere interessati dalla rivalutazione anticipata delle pensioni sono circa 16 milioni di cittadini ovvero tutti coloro che percepiscono: trattamento pensionistico erogato da previdenza pubblica, gestione da lavoro autonomo, gestione sostitutiva, esonerativa, esclusiva, integrativa; pensione diretta, indiretta, di reversibilità. Gli aumenti previsti saranno al massimo di 52,44 euro al mese per quanto riguarda l’anticipo del 2% sulla rivalutazione di gennaio 2023.
Aumento pensioni, come funziona

L’articolo 21 del Decreto Aiuti bis prevede la rivalutazione dello 0,2% (risultato della differenza tra l’1,7% di inflazione stimata e l’1,9% di quella effettiva) per tutti i pensionati a recupero dell’inflazione del 2021 con anticipo al 1° novembre 2022.

Inoltre per le mensilità di ottobre, novembre, dicembre e tredicesima la pensione sarà incrementata del 2% per i pensionati che percepiscono un assegno massimo di 2.692 euro ovvero 35 mila euro l’anno.

Infine dal mese di gennaio 2023 scatterà la rivalutazione per tutte le pensioni, calcolata sui dati provvisori dell’inflazione 2022 che attualmente è in forte crescita.

Nel dettaglio gli aumenti saranno così calcolati:

Pensioni fino a 4 volte il trattamento minimo: 100% dell’indice di rivalutazione, cioè + 2% più il conguaglio;
Pensioni tra 4 e 5 volte il trattamento minimo: il 90% dell’indice
Pensioni oltre 5 volte il trattamento minimio: 75% dell’indice