I fatti risalgono al 6 dicembre 2018 quando tre soggetti a volto mascherato facevano ingresso presso il noto esercizio commerciale di Boscoreale, la Cicogna, aggredendo fisicamente e violentemente il proprietario, riferendogli durante il pestaggio “queste sono per Peppe” (frase che gli organi inquirenti ritenevano indirizzate al Peppe o Pesacane, capo del clan che porta il suo nome ed operante nel comune di Boscoreale).
I tre soggetti erano identificati in Vangone Giuseppe, Esposito Bruno e Carbone Agostino, tutti ritenuti vicini al clan Gallo-Limelli-Vangone operante nel comune limitrofo di Boscotrecase! I primi due (Vangone ed Esposito) hanno definito le loro posizioni con riti alternativi patteggiando la pena e offrendo risarcimento alla p.o. Varriale Gennaro (pena patteggiata tra 1 anno e 6 mesi ed i 2 anni di reclusione).
Il terzo, CARBONE Agostino, ha sempre avuto un atteggiamento omertoso dichiarando di non essere presente il 6/12/2018 presso l’esercizio commerciale, atteggiamento questo che faceva trapelare la possibilità di una severa sentenza di condanna.
Invece, il giudice monocratico di Torre Annunziata, dott. Ascolese, ha emesso una sentenza esemplare che va anche contro chi, ammettendo le sue colpe, aveva deciso di definire la sua posizione con il rito abbreviato ed il patteggiamento: difatti Carbone, difeso di fiducia dall’avv. Antonio IORIO del foro di Torre Annunziata, ha incassato soli 6 mesi di reclusione, pena però già espiata agli arresti domiciliari dal marzo 2019 al settembre 2019, motivo per cui non gli resta alcun conto in sospeso con la giustizia.
Sentenza che pare essere una “mascherata” assoluzione considerato, si ripete, l’atteggiamento omertoso tenuto nel corso del giudizio da parte del Carbone Agostino che mai ha smesso le sue responsabilità.