Nel 2023 le pensioni minime saliranno: questa è una certezza, ma al momento non è ancora chiaro e per quanti euro. Nella maggioranza di Governo Forza Italia vorrebbe portarli a 600 euro di soglia psicologica dalle attuali 525 euro. Ma pare che sia complicato andare oltre la quota di circa 570 euro. Nella legge di Bilancio per ora è riconosciuta agli oltre 5 milioni di pensionati oggi a quota 525 euro mensili una maggiorazione straordinaria dell’1,5% per l’anno 2023 e del 2,7% per l’anno 2024 in aggiunta all’ordinaria rivalutazione annuale (già fissata al 7,3% per il 2023). L’obiettivo è fronteggiare il caro-energia e il caro-prezzi che, per i redditi più bassi, è anche più oneroso che per i redditi più elevati. Troppo poco secondo i forzisti che vogliono arrivare subito a 590 euro per poi raggiungere l’obiettivo 600 euro tra un anno.

Per adesso quello che sarà l’aumento del prossimo anno, gli incrementi straordinari in discussione non saranno disponibili sul cedolino della pensione di gennaio 2023 ma saranno pagati a conguaglio dall’Inps tra marzo e aprile con gli arretrati. Perché l’ente previdenziale non ha potuto elaborare la novità in occasione del rinnovo annuo delle pensioni. Insomma, per tanti pensionati un salvadanaio che arriverà in un solo botto dopo due o tre mesi e che magari sarà utile per affrontare qualche spesa extra. Ancora pochino tuttavia per chi aveva promesso mari e monti per le fasce deboli.