Sono confermati gli interventi in manovra per le famiglie con figli e per le pensioni più bassi. Piccoli passi, nulla di particolarmente imponente, ma utilizzando le risorse che si possono muovere ed esistenti, dunque per la rivoluzione servirà ancora tempo. “Senza una politica per la natalità non c’è futuro per l’Italia, non c’è futuro per le pensioni. Tutti si preoccupano di Opzione donna e rivalutazioni ma se non nascono più italiani che pagano contributi le pensioni tra 15 anni chi le paga?”. Lo ha detto il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti alla festa per i 10 anni di FdI. “La prima riforma delle pensioni – ha aggiunto – è la politica per la natalità. Cioè aiutare le famiglie con figli, come abbiamo cercato di fare in questa manovra. Non ce ne dà merito nessuno ma questo è quello che si deve fare, anzi spero ci siano anche le possibilità per incrementare”.
“L’elemento nuovo di questa manovra, che secondo me è poco ‘pubblicizzato’, ma che è fondamentale, è che abbiamo portato risorse dal sistema previdenziale e messe sulle famiglie e sui figli”, ha spiegato “Questa è la cosa più importante di questa manovra, di cui si è parlato pochissimo, ma non mi sorprende perché ci vuole coraggio ad investire su quelli che oggi non contano ma che conteranno tra 18 anni ma senza i quali non esisterebbe la sostenibilità del sistema pensionistico. La vera riforma delle pensioni è incentivare la famiglia e la natalità. Prima ancora di tagliare e limitare, se non hai una natalità che potrà sostenere il sistema a lungo termine hai finito tutto”, ha aggiunto.