Un incubo durato ben nove anni prima di ottenere l’assoluzione con formula piena. Un inferno vissuto da un’operatrice sociale di Palma Campania insieme ad altri 31 suoi colleghi finiti nel mirino addirittura per maltrattamento e sequestro di persona nei confronti di adolescenti con gravi problemi psichici.
Il teatro del fatto è Chieti, dove la 34enne di Palma, S. N., svolgeva la propria professione per conto della cooperativa Cearpes. A fare scattare la bufera alcuni dei ragazzi assistiti, che avevano segnalato episodi da vero e proprio “centro-lager”.
Le testimonianze ed i lavoro degli psicologi della Procura, invece, hanno evidenziato che era la condizione mentale degli adolescenti a creare «la falsata rappresentazione della realtà, poiché la manipolazione dei fatti costituisce la regola per alcune patologie».