Non è nuovo don Aniello Manganiello a dure uscite contro i poteri forti. L’ultima ieri sera “esplosa” contro il Vulcano Buono, il megacentro commerciale di Nola, contro cui il prete anticamorra si è scagliato rivendicando uno sviluppo del territorio che invece non c’è stato.
«Sull’Asse mediano sono rimasto colpito dalle centinaia e centinaia di auto nei parcheggi del Vulcano,che chiamano “buono”, perché il Vesuvio è cattivo – dice – e tutti contenti a chiamarlo buono, è proprio vero che siamo diventati cervelli all’ammasso. Altro che buono, ha distrutto il commercio nell’agro-nolano e non ha apportato nessuno sviluppo. Quel Pinocchio di Bassolino e quel trombone di Prodi, quando inaugurarono il Vulcano, parlarono di Polo di eccellenza, di volano di sviluppo. Ma quale sviluppo? Per le loro tasche».
Insomma, un vero e proprio anatema, quello di don Manganiello, che come suo costume e senza peli sulla lingua dice quello che pensa contro i politici e chi è all’apice dell’economia. Il suo pulpito, in tal senso, è però di avere salvato centinaia di giovani dalla camorra e dalla droga, meriti che la politica non può vantare.