Oltre due anni di fuga e latitanza pagata con i soldi del racket ai commercianti di Somma e Vesuviana e Sant’Anastasia. Insomma, a “difendere” il boss di San Gennaro Vesuviano, Francesco Maturo, erano i clan D’Avino e Anastasio. La circostanza emerge dall’ordinanza che nei giorni scorsi ha portato all’arresto di ben 21 persone particolarmente con l’accusa di estorsione.

Insomma, una parte dei soldi tirati via con la forza ai negozianti ed i piccoli imprenditori dell’area erano “girati” al ras per ottenere protezione e nascondigli durante la sua fuga. Maturo restò per oltre due mesi in latitanza, prima di essere arrestato dai carabinieri ad Angri. Era il 9 maggio del 2014, quando il boss sangennarese venne infatti trovato e portato in carcere.