Seguitemi con gli occhi attraverso questa finestra aperta, e posate lo sguardo un attimo prima della bottega di un parrucchiere: prima dove c’è madre Napoli, nonna e figlia di tutte quelle donne che passano e spassano davanti all’insegna al neon e ai phon colorati, prima dove la vita si ferma per un attimo su una sedia e sotto una mantellina, coccolata dall’odore di shampoo, e ancora prima dove un parrucchiere, forbici in tasca e pettine in mano, aspetta a braccia conserte qualcuno o qualcosa, già sapendo che anche per oggi sarà lui il custode dei capelli di una donna e di quello che le donne si lasciano sfuggire solo dentro il suo negozio.

“Ogni donna è un segreto”, e non è un luogo comune ma una constatazione, oltre che il titolo del nuovo piccolo romanzo di Francesco Spiedo e Mario Emanuele Fevola, libro scritto a quattro mani. Un romanzo che si lascia leggere, che camaleontico scorre veloce una volta in cui sei dentro la storia, anzi, le storie: storie di donne e di Carmela, madre di famiglia, Annarella, donna di quartieri, la piccola Francesca e poi la Zia Maria, zia di tutti e in realtà di nessuno.

Un libro in cui abilmente le pagine mostrano le vite più disparate e variopinte possibili, belle perché reali, muovendosi e dandosi il cambio su una sedia del negozio di Luis, il perno centrale, l’abile mago dei capelli, l’unico, insomma, che sembra riuscire a capire davvero le donne.

Mario e Francesco, non di certo nuovi al mestiere della scrittura, indagano l’animo femminile con una rara sensibilità da artisti, e riescono a rendere vivi e colorati i personaggi che sembrano quasi uscire urlando dalla carta, e che davvero, inaspettatamente, ti ritrovi davanti agli occhi in carne vera non appena alzi gli occhi dal libro che stavi leggendo.

“La caratteristica sorprendente della vita è l’imprevedibilità con cui vengono tessuti i fili della presenza e dell’assenza di una persona nella tua vita, di come siano ingarbugliate le trame dell’amore e del come riescano a sciogliersi soltanto tramite l’imprevedibilità”. E l’imprevedibilità di certo neanche manca: aspettate il finale, ne vale la pena.