Non soltanto rifiuti e naturalmente tanta, tantissima macchia mediterranea. In quella settimana di terrore e distruzione per il Vesuvio finito per un terzo in cenere, sono finiti tra le fiamme – e forse è l’aspetto peggiore – anche bidoni contenenti prodotti chimici e che naturalmente a contatto con le fonti violente di calore possono provocare gravi reazioni.
A scovare i bidoni, e sono centinaia, è stato il Corriere del Mezzogiorno che ha pubblicato alcune immagini dei luoghi dove restano tuttora quelle carcasse di metallo annerite ed in parte consumate dalle fiamme. Non è chiaro capire cosa contenessero, perché il fuoco ha bruciato le etichette, dunque lo scenario fa ancora più paura. E quei fusti erano un po’ ovunque, da via Zabatta alla zona di Torre del Greco.