Si starebbe scavando da giorni sotto l’Asse Mediano per cercare di localizzare uno dei cimiteri di camorra, utilizzati dalle cosche criminali operanti tra la fine degli anni 80 ed i primi anni 90. Le ricerche, sono coordinate dalla Dda partenopea, ovvero dal pool di magistrati che da mesi sta sentendo il pentito Salvatore Scafuto meglio noto con il nomignolo di “Tore ’a Carogna”, passato dalla parte dello stato, da uomo libero alla fine di luglio di quest’anno. Naturalmente, sulle attività dei carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna, vige il massimo riserbo.
Di certo nei giorni scorsi, gli investigatori dell’arma, almeno per quanto è trapelato da fonti non investigative, avrebbero cercato qualcuno in alcuni piloni dell’asse mediano ubicati nella zona di Melito. In ogni modo, sono almeno una mezza dozzina, le persone scomparse in quel periodo che vedeva i cutoliani contro gli uomini della cosiddetta Nuova Famiglia. Molto probabilmente Salvatore Scafuto per anni uomo di primissimo piano della cosca dei Moccia, è stato in grado di riferire nomi e luoghi dove lui ed i suoi compagni di “merenda” hanno interrato i corpi dei rivali, che dovevano sparire dalla circolazione.