La Circumvesuviana tra le 10 linee peggiori d’Italia. È quanto emerge da Pendolaria 2018 di Legambiente sullo stato di salute del trasporto pubblico locale. Da anni, per quanto riguarda la Circumvesuviana, perdurano gli stessi disagi: treni sempre più in ritardo, soppressione di corse a sorpresa, «a testimoniare l’insufficiente qualità del servizio che accomuna diverse aree del Paese». Sono continuati i disagi per i pendolari delle linee ex Circumvesuviana, linee che collegano un’area metropolitana di circa due milioni di abitanti e si estendono per circa 142 km (distribuiti su 6 linee e 96 stazioni). Corse soppresse, caos nelle stazioni per i sovraffollamenti e guasti ai treni hanno purtroppo creato gravi disagi ai pendolari anche nel corso dell’ultimo anno. La speranza è che la tendenza si inverta presto grazie al bando di gara aggiudicato per 220 milioni di euro per nuovi treni sulle linee ex Circumvesuviana. L’intervento è cruciale – fanno sapere da Legambiente – soprattutto per i pendolari che hanno visto nel corso degli ultimi 10 anni un peggioramento costante con aumento delle soppressioni e dei ritardi oltre i 15 minuti. Nel maggio del 2017, sono stati riavviati i lavori, dopo 5 anni di stop, inerenti il raddoppio della linea nella tratta compresa tra le stazioni di Pisani e di Quarto rientranti nell’ambito dell’ammodernamento e potenziamento della ferrovia Circumflegrea. L’opera include 3 km di raddoppio e il completamento del viadotto di Quarto, la realizzazione di due contigui ponti in corrispondenza del centro storico dell’abitato di Quarto e il completamento delle opere civili della sede ferroviaria con opere di sostegno e di regimentazione delle acque meteoriche. L’importanza di questo intervento risiede nella capacità della linea che vedrà la frequenza dei treni dagli attuali 20 minuti passare a 10 minuti. Il costo è di 535 milioni di euro, di cui 251 milioni disponibili.