È esploso il caos, e c’è il botta e riposta tra l’associazione con sede a Nola, “La Tenda dell’incontro”, ed il sindaco di Liveri, Raffaele Coppola. Il pomo della discordia è uno striscione affisso dall’onlus all’esterno dei un edificio in cui i volontari vorrebbero fare sorgere un centro di accoglienza per i bambini immigrati orfani di guerra e che hanno vissuto dunque grossi traumi.

«La struttura scelta era adibita, in passato, proprio all’accoglienza di minori orfani – spiegano dall’associazione – Il nostro progetto prevede la creazione di un Centro, dove tramite un supporto psicologico, di intermediazione culturale e soprattutto di amore e carità, li si aiuti a superare il trauma della guerra e dell’abbandono dei genitori, della violenza e li si integri in una realtà sociale, culturale e religiosa loro adeguata. Pertanto la nostra accoglienza vuole rivolgersi a tutti i bambini meno fortunati del nostro territorio o che sono stati costretti a lasciare la loro terra per la pazzia e la violenza degli adulti».

E ancora: «Liveri è il comune capo fila Unicef, e il sindaco si dichiara “il Sindaco dei bambini”. Ci è sembrato il modo migliore per onorare questa città, realizzando ai piedi del Santuario Mariano un opera di carità. In attesa della conclusione dei lavori che si sono svolti tra mille difficoltà abbiamo esposto uno striscione. Siamo stati raggiunti da un’ordinanza firmata direttamente dal sindaco Raffaele Coppola con la quale ci diffida a rimuovere lo striscione per violazione del codice della strada con applicazione di una multa che va da un minimo di euro 4.734,00 ad un massimo di euro 18.935,00. Questo significherebbe che i pochi soldi da investire nella beneficenza dovrebbero essere invece donati al comune di Liveri. Siamo stati altresì segnalati alla Procura della Repubblica ai carabinieri e ai vigili del comune di riferimento. L’11 aprile ci sarà la rimozione forzata».

Sulla vicenda, tuttavia, interviene anche il primo cittadino: «Il centro di cui parla l’associazione non esiste. Non ci sono carte né atti che parlino di una struttura che tra l’altro la popolazione non vuole. Di certo non vogliamo prenderci i soldi raccolti per i bambini e, per evitarlo, sarebbe sufficiente che l’onlus togliesse lo striscione che si trova tra l’altro su un immobile storico coperto da diversi vincoli. La multa scatterebbe soltanto qualora “La Tenda” si rifiuti di staccare quanto affisso abusivamente. In caso contrario – conclude – annuncio sin da ora che il corrispettivo della pena pecuniaria sarà utilizzato esclusivamente per i bambini della nostra città».