Non sarà un rinnovo del bonus 200 euro, ma una decontribuzione per aumentare il netto in busta paga. Che non dovrebbe valere solamente per un mese ma che potrebbe arrivare fino alla fine dell’anno. Il governo guidato da Mario Draghi, seppur dimissionario, continua nel suo percorso di confronto con i sindacati per il nuovo decreto Aiuti e porta avanti un’opzione diversa da quella finora paventata che prevedeva un raddoppio del bonus 200 euro già erogato a luglio.
Draghi, insieme ai ministri Franco, Giorgetti, Patuanelli, Orlando, Brunetta e al sottosegretario Garofoli ha incontrato i segretari di Cgil, Cisl e Uil a Palazzo Chigi. Come detto dallo stesso presidente del Consiglio ai tre segretari non ci sarà un rinnovo del bonus 200 euro, ma un intervento di decontribuzione che andrà a incidere sul netto in busta paga per i lavoratori dipendenti.
Le risorse previste per il decreto sono pari a 14,3 miliardi di euro: con questo provvedimento il governo prorogherà alcune delle misure in vigore contro l’aumento dei prezzi del carburante e delle bollette di luce e gas, ma interverrà anche sugli stipendi. Non, come detto, con un secondo bonus 200 euro, ma con un intervento che riguardi sempre lavoratori e pensionati, probabilmente lasciando ferma la soglia dei 35mila euro di reddito per accedere.
fonte money.it