Il bonus benzina da 200 euro può essere ricevuto anche dai dipendenti degli studi professionali. La misura è infatti destinata a tutti i “datori di lavoro privati”, compresi quelli sopra menzionati. Il bonus, che può essere garantito fino alla fine del 2022, prevede che i datori di lavoro – esclusi quelli del settore pubblico – possano cedere ai loro dipendenti buoni benzina o analoghi titoli. Fino a un valore massimo di 200 euro per ciascun lavoratore. Dalla platea di chi può accedere al sostegno restano comunque escluse alcune categorie. Non possono ricevere il bonus, infatti, i collaboratori esterni, i soci e gli stagisti.

Il bonus carburante è stato introdotto dal governo con il “decreto Ucraina”, con l’obiettivo di aiutare a contenere i costi causati dall’impennata del prezzo di benzina e diesel. Ha un valore massimo di 200 euro e spetta, come detto, ai dipendenti di aziende private e di datori di lavoro privati. Tra questi rientrano anche gli studi professionali. I lavoratori non devono presentare alcuna domanda: sono infatti i datori di lavoro a decidere se erogare o meno i buoni, e possono anche stabilirne la cifra che può essere al massimo di 200 euro.
L’aspetto fiscale
La misura, ricorda ancora il Sole24Ore, ha benefici sia per i datori di lavoro che per i lavoratori. Per i primi rappresenta infatti un costo netto, per i secondi non concorre alla formazione del reddito. Inoltre il bonus benzina non concorre alla formazione del tetto massimo previsto per i “fringe benefits”, la cui soglia è di 258,23 euro. I dipendenti degli studi professionali hanno diritto anche a ricevere il bonus una tantum da 200 euro, deciso dal governo per aiutare le famiglie a far fronte all’inflazione e all’impennata dei prezzi. Questa categoria è tra quelle che – in caso di aderenza ai parametri stabiliti per ricevere il sostegno – vedrà arrivare il bonus 200 euro nella busta paga di luglio.