Chi si attendeva qualche colpo di scena o fuochi di fine anno è rimasto deluso. L’ultimo consiglio comunale non ha riservato troppe sorprese. Il punto all’ordine del giorno più importante era il primo: la mozione presentata dal consigliere Pisacane in merito all’area mercatale. Dopo le discussioni con tanto di manifesto presentate anche dal MoVimento Cinque Stelle sui costi di pulizia e sul fitto mensile che l’amministrazione deve elargire alle Ferrovie dello Stato, anche il consigliere Antonio Pisacane era ritornato sull’argomento presentando una mozione dove chiede l’individuazione di una nuova area di proprietà comunale senza che si mettessero ancora una volta le mani nelle tasche dei cittadini per pagare un fitto, comunque oneroso.
La risposta alla mozione è fornita direttamente dall’assessore al ramo, Pasquale Ciaravola su invito del consigliere referente, Nunzio Avino. L’assessore spiega che la riqualificazione dell’area ferroviaria, sfruttando la centralità dello spazio richiesto, circa 4000 metri quadrati, e l’accessibilità alla zona stessa ha favorito l’accordo. La dismissione totale è stata stabilita con decreto ministeriale del 10 ottobre e la stessa è comunicata tramite nota scritta all’Ente di via Gionti. Dopo questa comunicazione, l’assessore Ciaravola con l’intera amministrazione comunale ha riformulato un controproposta alla società ferroviaria chiedendo un riesame della proposta di locazione e ottenendo un notevole risparmio pari a circa 78mila euro nei sei anni di locazione. Il risparmio è calcolato dalla riduzione del canone di locazione da euro ventiquattro mila a euro venti mila e un altro risparmio per le casse comunali consiste nel versamento del canone soltanto dal terzo anno di locazione. Inoltre, termina l’assessore, in questi tipi di comodato a uso gratuito non sono previste attività economiche.
Dopo la spiegazione da parte dell’assessore al ramo la mozione è respinta con dieci voti contrari, tre astenuti e un solo voto favorevole. Altro punto all’ordine del giorno fonte di discussione è stato l’approvazione di un debito fuori bilancio di circa trentottomila euro. La discussione si è animata quando il consigliere Nunzio Avino ha ripetuto che i responsabili che compiono tali atti devono essere revocati dall’incarico e allontanati dall’ente. Questa linea di principio deve essere adottata dall’amministrazione, soprattutto quando vi è un organo preposto al controllo e che lo stesso consigliere ha chiesto di conoscere il lavoro svolto fino alla data odierna. Qualunque sia il professionista in questione, tuona il consigliere, deve essere rimosso alla seconda mancanza dall’incarico svolto, non può il Comune, pagare per errori commessi da funzionari, tecnici, avvocati che non hanno adempito il loro lavoro. La proposta lanciata sarà presentata nel prossimo consiglio comunale. Terzigno aspetta finalmente una decisione del genere affinché che sbagli paga perché a pagare adesso, sono solo i cittadini.